Nel 2018 il presidente Trump aveva firmato il Taiwan Travel Act, che permette ai funzionari di alto livello degli Stati Uniti di visitare Taiwan e viceversa. Per effetto di questa norma, i senatori Richard Burr, Robert Menendez, Lindsey Graham, Ben Sasse e Robert Portman sono arrivati a Taiwan nell’aprile scorso, insieme al rappresentante degli Stati Uniti d’America, il repubblicano Ronny Jackson.
Il senatore Tammy Duckworth ha visitato Taiwan a maggio.
I senatori Dan Sullivan e Chris Coons vi si sono recati la scorsa estate. In autunno sono volati a Taiwan i «congressman» Nancy Mace, Sarah Jacobs, Mark Takano, Elissa Slotkin e Colin Allred.
Sempre Trump, mentre firmava il Taiwan Travel Act, approvava quasi 1 miliardo di dollari di vendite di armi a Taiwan, in sistemi di difesa costiera, siluri, sottomarini e droni.
La Sensazione è che la Cina non si sia affatto sentita «minacciata» dalla vecchietta ottuagenaria, ma ha solo scelto la sua visita per saggiare la risolutezza degli americani, che hanno inviato una forza aereonavale in difesa della Pelosi, in vista di una possibile, probabilissima invasione.