Tre ore di show filo-putiniano dell’estrema sinistra di Santoro che solo in Italia, in tutto l’occidente, trova così tanti estimatori.
Ospiti Elio Germano, Ruotolo, Luciana Castellina, Sabina Guzzanti, Freccero che c’era ma non si sentiva, Sara Diena, Tommaso Montanari, Moni Ovadia, l’immancabile Vauro e tanti altri.
Notevole l’intervento di Moni Ovadia, che ha sostanzialmente spiegato che l’ebreo Zelensky è una figura classica di ebreo che odia sé stesso e sta coi nazisti. Tanto Zelensky non ha modo di rispondere, essendo impegnato a cercare di non morire. Ovadia aveva già dato splendida prova di sé paragonando il Dott. Anthony Fauci nientemeno che a Joseph Mengele
Una serata iniziata con la ferma condanna dell’invasione da parte di Putin senza se e senza ma. Invece i se e i ma sono stati il fil rouge della serata, tanto che alla fine nessuno si ricordava più di quella condanna iniziale e tutti concordavano sul fatto che la guerra fosse responsabilità della NATO, degli USA, di Biden, di Zelensky e del Battaglione Azov. Insomma, di tutti fuorché di Putin.
Perché in fondo anche gli ucraini non nazisti (il 98% del paese, alle ultime elezioni) alla fine sono nazisti lo stesso e lo sono perché gli USA li coltivano così. Tutto senza prove, tranchant o un tanto al chilo come diceva mio nonno: tipo bar sport.
Sì, in Ucraina l’estrema destra prende il 2%. Da noi, sommando tutti i partiti, si va verso il 40% abbondante e si appresta a vincere le prossime Politiche. Non ditelo a Putin, non sia mai che dopo averli foraggiati, pretenda di venire a denazificarci.
Il comitato DuPre, ci ha inondato di anti-atlantismo e di un certo filoputinismo al posto dell’antivaccinismo. I toni sono gli stessi. I temi, pure: c’è un complotto, i poteri forti ci indottrinano, la verità è nascosta (e loro la possiedono), tutto è più complesso e filo-Putin di come immaginiamo. Putin è solo un pover’uomo costretto dagli eventi a intervenire.
Notevoli anche i discorsi generici “contro la guerra”, come se la guerra fosse colpa di aggredito e aggressore in egual misura. Non c’è stata un’anima che abbia ricordato che, fosse stato per gli ucraini, non ci sarebbe stata nessuna guerra.
Con Ruotolo che intervista il generale Mini si arriva alla controstoria, per cui la guerra si fermerebbe subito solo con “un passo indietro” degli USA e il dissolvimento della NATO (e se possibile con l’instaurazione della monarchia di Putin).
Luciana Castellina anela a un compromesso e a un negoziato, ma se l’aggressore non vuol negoziare? Noi dobbiamo negoziare lo stesso (Con chi? Da soli? Non si sa).
Elio Germano attacca con la dichiarazione dei diritti dell’uomo (che c’entra? Datela a Putin piuttosto) e conclude con la solita storia del costo degli F-35 in grado di allestire mille posti in terapia intensiva (ma che c’entra con l’Ucraina? Boh)
Il giornalista Dragoni de Il Sole 24 Ore ci allieta con le conseguenze economiche della guerra fra carestie e crescita dei prezzi e della povertà (grazie, Dragoni, chi lo avrebbe mai immaginato)
Freccero voleva fare l’analisi dei telegiornali per dimostrare l’univocità delle notizie e la faziosità dei TG mainstream (per la Guzzanti, tutta colpa loro!) In realtà lo scopritore del grande complotto non è riuscito nemmeno a far funzionare il proprio collegamento audio (complotto? Censura? Poteri forti? No. Guasto tecnico).
La Brigata Pacifista GAC ha tenuto a ricordarci cos’è il benaltrismo: – che la guerra inquina, che ci sono altre guerre e muore anche altra gente, non solo gli ucraini, che l’industria delle armi ai arricchisce con la guerra (quindi bastava non farla, no?).
Lo spettacolo è stato principalmente bashing contro la NATO e per il resto un classico victim blaming contro gli ucraini, che hanno provocato Putin perché evidentemente a tutti piace morire stuprati per il trionfo della NATO.
Chi è intervenuto sembrava solo ribadire il suo posizionamento. Molti erano evidentemente preoccupati dal non sembrare abbastanza di sinistra. E si sa, di fronte a una strage il primo step è capire qual è la posizione dichiarata più di sinistra e sostenerla.
Alla fine nascerà qualche menata elettorale, da questo coacervo eterogeneo di pacifisti che non hanno parlato molto di pace. È l’unica cosa chiara. Il resto è stato opaco, forse a tratti eterodiretto.
Per il resto, tra fake news, approssimazioni, benaltrismi e deliri pavloviani di certa sinistra, lo spettacolo è stato indecente.